sabato 7 dicembre 2019

La pizza di Villa D'Asarta a Porpetto, nel racconto di Nicola, Maestro Pizzaiolo





Roberto Regeni,nume tutelare del Birrificio 620 passi di Marano Lagunare, ha fatto conoscere
ai giornalisti e ai comunicatori di Borghi d'Europa,Nicola, talentuoso pizzaiolo del Ristorante
Pizzeria Villa De Asarta di Porpetto.

“Villa De Asarta è il ristorante di pesce di Udine, in località Porpetto, dove potete gustare ottime specialità a base di pescato fresco come la frittura di pesce dell’Adriatico e il pesce ai ferri.
Il locale è specializzato in pietanze tradizionali della cucina mediterranea, perfette per una cena in compagnia o un pranzo di lavoro. “

Nicola è stato intervistato dalla redazione multimediale di Borghi d'Europa ed ha potuto
raccontare, con grande semplicità e senso del realismo, i 'segreti' di una buona pizza : una
accorta scelta delle farine, giustamente mescolate nell'impasto (tenendo conto anche se il forno
è a legna o elettrico) ; un lungo periodo di maturazione (almeno 72 ore),per evitare il ricorso all'acqua minerale ; la scelta di prodotti soprattutto del territorio da utilizzare nelle guarnizioni
della pizza. Un po' scettico sul fenomeno delle pizze gourmet (che spesso rappresentano un'ottima scusa per sparare prezzi pazzeschi!),Nicola preferisce parlare di pizze speciali,che richiedono
un impegno e una laboriosità maggiori.
Proprio per questo alla pizzeria di Villa d'Asarta vengono proposte nel corso della settimana,
non il sabato e la domenica, che sono i giorni a più alta intensità di frequentazioni.

L'appuntamento dei giornalisti de Le Vie della Pizza a Porpetto è dunque ormai deciso :
l'accompagnamento con le birre di Roberto Regeni un altro motivo di attrattività.

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sabato 19 ottobre 2019

Le Vie del Gusto a Villorba




Secondo l'Agnoletti, "Villorba" deriva dal latino Villa Urbis, in riferimento alla residenza dei Collalto, un palazzo (villa) costruito nei pressi della città di Treviso (urbs). Secondo il Dizionario di toponomastica - I nomi geografici italiani edito dalla UTET, invece, "Villorba" è variante di "Villaorba" (toponimo anche a Basiliano, provincia di Udine), dove l'aggettivo latino orba o orbata significa "povera". Quest'ultima etimologia è quella ufficiale nel sito dei comuni italiani http://www.comuni-italiani.it/026/091/.

Il viaggio del gusto ha portato i giornalisti e i comunicatori a Carità,ove ha sede il Municipio.
Fate un salto alla Pizzeria Ristorante K2 (Il Ristorante Pizzeria K2 ha una lunga tradizione per la ristorazione di qualità: gli ospiti saranno rapiti dai piatti di pesce accompagnati da vini del territorio e della Lucania.La Pizzeria propone ottime pizze anche a pranzo) o all'Angolo Bar, ove Anna vi attende con le sue proposte (cicchetti a volontà,primi piatti, buoni vini,aperitivi......).
Un altro punto di eccellenza è certamente il Panificio Pasticceria Mion,in piazza Umberto I.

L'abitato attuale era chiamato un tempo Borgo di Fontane, mentre quello contiguo di Fontane Chiesa Vecchia era la Fontane originaria. Le due località si estendono all'estremità meridionale del comune, adiacenti a quelle di Sant'Artemio e Santa Maria del Rovere di Treviso. Il territorio, pianeggiante, è attraversato da diversi corsi d'acqua alimentati dalle numerose risorgive dei dintorni: a ovest scorre il torrente Giavera, che qui si getta nel Pegorile, mentre a est passa la Piavesella di Nervesa con il canale di Fontane, suo affluente di destra.
Storia. Nota anticamente come Giustignago o Lago di Giustina, il toponimo attuale testimonia la notevole presenza di risorgive.Un primo nucleo abitato doveva esistere già nel XII secolo, quando viene citata una chiesa intitolata a Santa Maria di Fontane.L'economia del paese si resse sin dal XIII secolo sulla presenza di mulini, cartiere e opifici azionati dai numerosi corsi d'acqua. Dal XVI secolo assunsero invece importanza le coltivazioni di canapa e lino.Fu comune autonomo in epoca napoleonica.

Il Viaggio del Gusto ci porta alla Pasticceria Netto,Casa del Dolce, con la sua lunga storia di bontà artigianale.
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sabato 17 agosto 2019

Il Burson Etichetta Nera della Tenuta Uccellina




La Tenuta Uccellina produce il Burson Etichetta Nera Riserva con l’uva Longanesi, vitigno autoctono della pianura ravennate. Un vino tornato da poco o forse appena conosciuto per coloro che proprio non sapevano fosse mai esistito. C'è voluta la passione e la finezza di mano di questi coltivatori e di un enologo raffinato come Sergio Ragazzini, per spianare la strada a questo ritorno in grande del Bursôn che, come adesso tutti sanno, si fa con uva Longanesi, in poche terre sparpagliate attorno a Bagnacavallo in Romagna. L’Uva Longanesi, chiamata Bursona in dialetto romagnolo, è un vitigno autoctono della zona di Ravenna e ad oggi gli ettari vitati sono all’incirca 200. Poche sono le cantine che si dedicano alla coltivazione di questo nobile vitigno, anche se le ultime bottiglie prodotte mostrano grande carattere e un potenziale eccellente. Fino a poco tempo fa, l’uva Bursona era confusa con il Negretto, ma nel 2000 è stata iscritta al Registro delle Varietà con il nome di Uva Longanesi. Gli sforzi e l’entusiasmo hanno permesso ai produttori di migliorare le tecniche di vinificazione. Con il tempo ed il perfezionamento dell’appassimento delle uve, i risultati mostrano bottiglie di elevata qualità, in grado di misurarsi con gli altri grandi vini rossi d’Italia. Il vino Burson, ottenuto dall’Uva Longanesi, è intenso, molto ampio e ricco, con aromi fruttati a base di amarene, spezie e cacao in bella evidenza. Al palato offre grande consistenza, corpo e tannini poderosi. Per rendere il vino ancora più sontuoso e per estrarre il massimo dei sapori, spesso i produttori come la Tenuta Uccellina fanno appassire le uve, in stile Amarone per intenderci. Il Burson Etichetta Nera è il vino più pregiato: proviene da uve fatte appassire e poi messo ad affinare per almeno due anni in fusti di legno. Il risultato è un vino di grande fascino.

https://www.convitis.com/italian/burson-etichetta-nera-riserva-tenuta-uccellina-2012.html
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domenica 28 luglio 2019

Con Sluurpy alla ricerca delle “tradizioni vive”




La nostra bella Italia pullula di città, borghi e territori in cui si conserva il ricordo della tradizione, nel campo artistico ed artigianale, ma soprattutto in quello più squisitamente enogastronomico.
Chef o semplici osti offrono manicaretti che sono la migliore espressione del territorio e della sua storia. La tradizione però non deve essere un semplice ricordo archeologico, ma un riproporre vini e cibi con una fedeltà sostanziale, che non esclude però un adeguamento nel tempo, secondo il mutare delle esigenze di vita e dei gusti. Questo equilibrio fra fedeltà al passato e sensibilità ai mutamenti nelle esigenze e nei gusti è ciò che fa di un semplice cuoco un artista.
Per esemplificare questo mutamento irreversibile nei gusti, basti pensare alla ricetta dei Tortellini data dall’Artusi, il creatore della cultura gastronomica italiana, che prevede per il ripieno ben 60 gr. di midollo di bue, contro i 20 di Mortadella e i 30 di prosciutto, mentre nessun Bolognese oggi penserebbe di usare neppure un grammo di midollo!
Dunque non è semplice distinguere le modifiche alla tradizione lecite ed anzi augurabili, da quelle che imbastardiscono la nostra cultura gastronomica.
Sluurpy, il portale che non si limita ad una semplice segnalazione dei Ristoranti, ma pubblica i loro menù digitalizzati, ricevendo più di 2 milioni di visite mensili, ha pensato di segnalare i sapienti custodi di queste tradizioni vive.

Per individuarli ha pensato di rivolgersi innanzi tutto ai valorosi giornalisti di ”Borghi Europei del Gusto”, un’Associazione di esperti gastronomi che opera con il patrocinio del Consiglio d’Europa, i quali hanno accettato la sfida e si impegneranno a girare per borghi e paesi alla ricerca di ristoranti, stellati o semplici locande o anche agriturismi che si impegnano a proporre l’autentica tradizione viva della nostra cultura gastronomica.
Ma anche il pubblico, ogni volta che trova un Ristorante che gli sembra meritevole della segnalazione, potrà segnalarlo tramite il portale Sluurpy. Questi ristoranti riceveranno quindi la visita ispettiva dei giornalisti di Borghi Europei del Gusto, che valuteranno se sono meritevoli del riconoscimento.
Slurpy quindi, accanto al nome dell’esercizio così prescelto pubblicherà questo simbolo
per individuare questi esercenti che si impegnano nella meritoria difesa delle tradizioni vive della nostra cultura enogastronomica.
L’iniziativa è stata presentata ufficialmente nello splendido Agriturismo CAB Massari di Conselice, un luogo un tempo paludoso, che la laboriosità e la fatica degli abitanti, riuniti in Cooperativa fin dal 1890, ha saputo rendere uno splendido giardino i cui i frutti hanno costituito gli
ingredienti della splendida cena, perfettamente in consonanza con lo spirito dell’iniziativa “Tradizioni Vive”, a cui ha partecipato anche la Sindaca di Conselice Paola Pula.
Da ora in poi quindi, grazie a Sluurpy, potremo conoscere e degustare i migliori prodotti della nostra gustosa e sana cucina.
GianluigiPagano

domenica 21 aprile 2019

Valli del Natisone : ristorante Taverna Fiorita

APPUNTI DI VIAGGIO NELLE VALLI DEL NATISONE
A convivio con l' Associazione INVITO


Nel corso delle iniziative di informazione proposte dall’Istituto per la cultura slovena e dalla
Pro Loco Valli del Natisone, si è realizzato presso lo SMO museo multimediale sloveno, un
incontro con i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d’Europa.

L’Associazione Invito ha presentato la rassegna Invito di Primavera, interpretando
anche alcuni piatti che hanno ben rappresentato la cucina, le tradizioni e le culture delle Valli
del Natisone.


TAVERNA FIORITA

A Vernasso di San Pietro di Natisone, ha riaperto il ristorante Taverna Fiorita.
‘ Abbiamo cercato fin da subito di distinguere la nostra cucina dalle altre proposte del
territorio. Abbiamo puntato sulla carne alla brace, sia a mezzodì che alla sera. “

Il menù di primavera parte da un antipasto : Nido di Kataifi con crema di asparagi.

La pasta kataifi è una preparazione a base di farina e acqua ed è un ingrediente tipico della cucina greca e medio orientale. Si tratta in pratica di pasta fillo tagliata a fili sottilissimi che diventa croccantissima una volta cotta.
Già l’esordio racconta di una curiosità e di una passione tutt’altro che scontate.

Gnocchi di ortica e Montasio e Risotto con erbe e fiori , i primi.
I secondi : bocconcini di pollo allo zafferano con zucchine e sformato di patate e salame.

Gilberto e Mary hanno saputo in poco tempo creare, grazie alla loro simpatia e comunicatività,
una atmosfera particolare, che mette a proprio agio i clienti.

La Taverna Fiorita vive a Vernasso, paese immerso nel verde delle Valli del Natisone e che organizza ogni anno, da quarant’anni, una festa che significa sport, musica, divertimento e molta allegria. 

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Valli del Natisone : Trattoria da Walter




APPUNTI DI VIAGGIO NELLE VALLI DEL NATISONE
A convivio con l'Associazione INVITO
Nel corso delle iniziative di informazione proposte dall’Istituto per la cultura slovena e dalla
Pro Loco Valli del Natisone, si è realizzato presso lo SMO museo multimediale sloveno, un
incontro con i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d’Europa.
L’Associazione Invito ha presentato la rassegna Invito di Primavera, interpretando
anche alcuni piatti che hanno ben rappresentato la cucina, le tradizioni e le culture delle Valli
del Natisone.
TRATTORIA DA WALTER
Un salto nella frazione Altana del comune di San Leonardo, alla Trattoria da Walter, è senz’altro
una benedizione per i nostri sensi.
Tiziana e Walter propongono in un locale caldo,accogliente,raccolto una cucina che parla di queste
Valli, della loro storia,delle loro tradizioni.
Il menù di primavera dà spazio alle erbe spontanee, ma non si dimentica di valorizzare le ‘costanti’
di una cucina generosa : il frico,il cervo ai profumi di bosco, le frittate….
La frutta e le verdure provengono dall’orto di casa, quasi a sottolineare una vocazione ancestrale.
Ci colpisce poi fra gli antipasti del menù di primavera, la Skuta su crostone di polenta saracena
e tarassaco. La skuta è un formaggio tradizionale preparato con latte vaccino, simile ad una ricotta ma più asciutta e dal sapore più acidulo.
L’abbinamento con la polenta di grano saraceno è per davvero stuzzicante.
Il grano saraceno è molto digeribile e nutriente, è originario dell’Asia centrale e non ha nulla a che vedere con il grano. Questa pianta è un cugino lontano del rabarbaro e con il grano comune condivide solo il nome. Per questo motivo, anche la polenta è senza glutine e alleata della celiachia.
Non solo polenta, con la farina di grano saraceno si possono preparare pizzoccheri, canederli, torte, confetture e deliziosa soba .
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venerdì 22 marzo 2019

Il Santuario della Madonna di Tirano - La campagna d'informazione di stavoltavoto.eu


Tirano (Tiràn in dialetto valtellinese, Tiraun in romancio, Thiran in tedesco desueto) è un comune italiano di 9 053 abitanti della provincia di Sondrio in Lombardia. È reso celebre per il suo santuario dedicato alla Madonna di Tirano, e per essere capolinea della pittoresca linea ferroviaria Tirano-Sankt Moritz (Ferrovia del Bernina).
 
Il Santuario della Madonna di Tirano, che sorge nella parte settentrionale dell'abitato, è da considerarsi il monumento religioso più importante della Valtellina.
L'evento miracoloso alla base della costruzione del santuario stesso ebbe luogo il 29 settembre 1504 a Tirano, in un orto, quando la Madonna apparve al beato Mario Omodei, chiedendogli di edificare in quel luogo un tempio in suo onore. Egli fu quindi il primo promotore della costruzione del Santuario, iniziata il 25 marzo (giorno dell'Annunciazione di Maria Vergine) del 1505 e terminata nella sua parte esteriore nel 1513. Per la consacrazione della chiesa si dovette attendere sino al 14 maggio 1528 quando, completati gli interni, il santuario venne benedetto dal vescovo di Como Cesare Trivulzio.
 Il Santuario è stato inserito dalla rete Borghi d'Europa nei Percorsi della Fede dell'Anno Europeo
del Patrimonio Culturale.

La facciata rinascimentale del Santuario della Madonna di Tirano
Ma se le iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose, lo si deve
indubbiamente alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare al voto di maggio.
L’adesione alle iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018, per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio culturale.

“Come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo
vivere.”
 
"Cosa fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/

Campagna in collaborazione con l'Ufficio del Parlamento Europeo, Milano
- A sostegno della campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo